Lorenzo Lotto (Venezia 1480 circa - Loreto 1556/1557)



Elemosina di Sant'Antonio (1540-1542)
Olio su tela, 332x235 cm
Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia

L'opera venne commissionata dai domenicani della basilica per l'altare dedicato ad Sant'Antonio Pierozzi, dal 1446 fino alla morte nel 1459, arcivescovo di Firenze. Il soggetto è legato all'intensa attività caritativa di assistenza ai poveri che lo rese famoso, tanto da fondare a tale scopo una confraternita nel 1442. La scena rappresentata bene si commisura alle caratteristiche di Lotto, intenso descrittore di sentimenti e narratore attraverso i dettagli. Essa si svolge dietro una cortina rossa tenuta aperta da due angioletti e mostra in alto Antonino impegnato a leggere le richieste scritte dai bisognosi e consigliato dagli angeli, particolare quest'ultimo che sembra alludere alla sua ben nota prudenza che gli valse il soprannome di Antonino dei Consigli. Dal suo volto si intuisce come egli valuti con grande attenzione tali richieste, secondo una carità che non deve svolgersi in modo casuale. Più in basso oltre i suoi simboli vescovili, libri e sacchetti. Due chierici coadiuvano il prelato nella sua pratica assistenziale svolta con disciplinato ordine. Quello di destra è intento a raccogliere le richieste, invitando con la mano sinistra alla calma, l'altro è in atto di distribuire le offerte con aria di benevola compassione. Sotto la balconata una folla di poveri di diversa composizione sociale. Lo spiccato naturalismo che caratterizza quest'ultima trova testimonianza anche nel libro contabile tenuto dall'artista, da cui sappiamo che nell'estate del 1541 egli realizzò dei disegni servendosi come modelli di persone povere.



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